La cura efficace e mini-invasiva per arrestare il cheratocono
Cos'è il Cross-linking?
La tecnica cross-linking a oggi rappresenta il trattamento più efficace per la cura di alcune ectasie corneali, in particolar modo del cheratocono in stadio I e II, in quanto è in grado di contrastare - e in buona parte dei casi arrestare - l'evoluzione di questa patologia degenerativa dell'occhio.
Quali sono le conseguenze sulla vista dei soggetti affetti da cheratocono?
Circa il 20% dei pazienti affetti da cheratocono avranno bisogno di un intervento chirurgico nel corso della propria vita: il collagene, ovvero il materiale di cui è composta principalmente la cornea, perde di rigidità portando a un progressivo assottigliamento e sfiancamento della cornea che andrà dunque sostituita. Grazie al cross-linking è possibile arrestare l'evolversi della patologia ed evitare dunque l'intervento.
I giovani tra i 12 e i 30 anni sono considerati a maggior rischio e rappresentano la fascia d'età più indicata per il cross-linking.
Come funziona l'intervento di cross-linking?
In un primo momento la cornea viene inumidita attraverso un collirio a base di riboflavina, ovvero di vitamina B2. Per assicurare il benessere del paziente, Armonia utilizza una tecnica innovativa, detta iontoforesi, che consente di velocizzare ed ottimizzare il passaggio della sostanza all'interno della cornea senza dover rimuovere l'epitelio corneale, garantendo così un risultato molto meno invasivo.
Durante la seconda fase la cornea inumidita viene sottoposta ad un irraggiamento di luce ultravioletta per 9 minuti. Questo fascio laser conferisce maggiore resistenza agli strati più interni della cornea, rendendola più robusta e meno soggetta al processo di sfiancamento.
Al termine del trattamento viene generalmente apposta una lente a contatto con funzione protettiva, che potrà essere rimossa il giorno successivo all'intervento. Il paziente dopo una breve osservazione può fare ritorno a casa, senza il bisogno di pernottare in struttura.