La sindrome dell'ovaio policistico
La sindrome dell'ovaio policistico può avere ripercussioni sia sull'aspetto metabolico (iperandrogenismo, resistenza all’insulina e conseguente iperinsulinemia) che su quello riproduttivo. Le donne con PCOS, infatti, non ovulano oppure ovulano con irregolarità, e spesso gli ovociti che arrivano a maturazione sono di scarsa qualità e non riescono ad essere fecondati.
La dieta chetogenica può rappresentare un regime alimentare idoneo a supporto del trattamento di questa patologia.
Dieta chetogenica per sindrome dell'ovaio policistico
La dieta chetogenica per PCOS è una dieta normoproteica, a basso tenore in carboidrati e ipolipidica, ed è indicata sia nel controllo dell'insulino-resistenza e del peso corporeo (che spesso si associa a tale sindrome), sia nel caso della ricerca di una gravidanza. Infatti, questo regime alimentare determina un miglioramento anche dell'assetto ormonale ipofisario e ovarico.
Gli effetti metabolici ed endocrini della dieta chetogenica sono principalmente incorporati nella sostanziale riduzione del peso, nell’insulina sierica a digiuno, nella percentuale di testosterone libero e nel rapporto ormone luteinizzante (LH)/ormone follicolo-stimolante nelle donne con obesità e PCOS.
Difatti, studi scientifici hanno dimostrato che l’adesione a tale regime nutrizionale a basso contenuto di carboidrati può ridurre la secrezione di androgeni, aumentare la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) e migliorare la sensibilità all’insulina, normalizzando così la funzione endocrina, che ha effetti benefici nel trattamento delle donne con PCOS.
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