In Italia il 50% delle donne e il 30% degli uomini sono affetti da patologie risolvibili con la riabilitazione pelvi perineale, ma solo un 10% di loro sceglie di intraprendere il percorso di riabilitazione, permettendo ad una semplice sensazione di vergogna di condizionare inutilmente la propria vita ed il rapporto con il partner.
A seguito di interventi chirurgici urologici o ginecologici, parti complessi, traumi, malattie croniche, infezioni ripetute o semplicemente a causa dell’età, possono manifestarsi sintomi di incontinenza, dolore pelvico o disfunzioni nella sfera intima.
Quali sono le disfunzioni del pavimento pelvico?
Incontinenza urinaria da sforzo, da urgenza e mista
Incontinenza fecale e/o gas, urgenza defecatoria
Prolasso organi pelvici (vescica, uretra, retto, utero)
Dolore pelvico cronico: vulvodinia, vestibolite vulvare
Disfunzioni sessuali: dispareunia e/o scarsa sensibilità durante i rapporti, anorgasmia
Dolore lombare cronico
Come intervenire?
Il trattamento riabilitativo è indolore, personalizzato ed è un valido supporto in quanto lascia al paziente educazione e autonomia anche dopo la fine del trattamento, tramite la consapevolezza, in modo da prevenire ricadute e nuova patologie.
Inizialmente le sedute avranno frequenza settimanale per un periodo di 2 o 3 mesi. Possono capitare casi dove sia necessario prolungare il periodo in relazione alle funzioni compromesse. Successivamente le sedute avranno cadenza quindicinale per poi effetturare controlli a distanza.